
Di cancro si muore
06.02.2015 11:08
Flavia Montani - Albano Team - febbraio 2015
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Il polo oncologico dei Castelli romani facente capo alla ASL RMH, che copre una fascia di territorio che va da Anzio a Frascati, già spostato nel 2010 dall’ospedale S. Giuseppe di Albano allo Spolverini di Ariccia, senza valide ragioni e con il consenso di tutti i sindaci e dei dirigenti della ASL, e dunque isolato dal Pronto Soccorso e dal necessario raccordo con gli altri reparti diagnostici e le sale operatorie, sta per essere trasferito di nuovo dopo soli 5 anni.
Questa volta la sede prescelta è l’ospedale di Marino, anch’esso privo di Pronto Soccorso e del reparto di Chirurgia.
Questo trasferimento, subito dagli utenti come il precedente, suscita pesanti interrogativi perché continua a peggiorare la situazione invece di migliorarla, costringendo i pazienti a percorrere lunghe distanze per accedere ai vari servizi e non garantendo le condizioni necessarie al corretto svolgimento delle attività del reparto di Oncologia.
Il polo senologico ad esso annesso, inoltre, ha dovuto ridurre le attività che garantivano alle donne controlli periodici a largo raggio sul territorio. Una delle 2 unità mobili infatti è ferma da almeno 4 anni e questo riduce della metà le possibilità di prevenzione e allunga le liste di attesa, con notevole danno per i cittadini, in una situazione territoriale già di per sé ad alto rischio per l’elevato numero di patologie cancerogene e in particolare del cancro alla mammella.
In questa riorganizzazione dunque sembrano venir meno le tutele nel percorso di diagnosi e cure e si smantella quello che, nonostante tutto, ancora è un reparto d’eccellenza per l’efficienza e la professionalità.
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