L’osservatorio del MEF Partite IVA, a marzo nuove aperture in calo del 2%

13.05.2015 01:06

Nel mese di marzo, complice la riapertura dei termini per l'adesione al vecchio regime dei minimi, si arresta il crollo nelle aperture delle nuove partite IVA, registrandosi una flessione del 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (rispetto al -29,7% registrato a febbraio). Lo ha reso noto il Dipartimento delle Finanze nel tradizionale bollettino mensile.


Nel dettaglio, la distribuzione per natura giuridica mostra che il 70,2% del totale delle nuove aperture di riguarda persone fisiche, il 22,7% società di capitali ed il 6,4% società di persone. Seguono i “non residenti” e le “altre forme giuridiche”, che rappresentano complessivamente lo 0,7% delle nuove aperture.A marzo 2015 sono state aperte 51.914 nuove partite IVA, con un calo del 2% rispetto al corrispondente mese dello scorso anno.
Rispetto al marzo 2014 si rileva un calo di aperture per le persone fisiche e le società di persone (rispettivamente pari a -5,9% e -1,2%); le società di capitali mostrano invece un sensibile aumento (+11,9%) che conferma il trend positivo registrato negli ultimi due anni, legato alle recenti norme civilistiche che facilitano l’apertura di società a responsabilità limitata.
Con riferimento alla ripartizione territoriale, il 42,2% delle nuove aperture si è registrato al Nord, il 22,2% al Centro e il 35,5% al Sud ed Isole. Il confronto con il corrispondente mese dell’anno precedente mostra le flessioni più marcate nella Provincia Autonoma di Bolzano (-14,2%), nelle Marche (-10,1%) e in Umbria (-9%), mentre gli aumenti più evidenti si sono registrati in Valle d’Aosta (+19%), Campania (+5,9%) e Molise (+1,3%).
Il commercio si conferma il comparto maggiormente rappresentato nell’ambito delle nuove aperture, con una quota pari al 24%, seguito dalle attività professionali (12,4%) e dall’agricoltura (10%).

Per il regime forfetario modulistica ancora da aggiornare

A marzo 2015 complessivamente 14.633 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio o al regime forfetario (il 28% del totale delle nuove aperture). La possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista del decreto Milleproroghe (D.L. n. 192/2014) ed è valida solo per l’anno in corso, in quanto dal prossimo anno resterà in vigore solo il regime forfetario. I dati disponibili – spiega il Dipartimento delle Finanze – rappresentano la somma delle adesioni ai due regimi in considerazione della circostanza che la modulisticaattualmente in uso non consente ancora di identificare il regime scelto.

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